Articolo pubblicato su Tafter da Flavio Milandri
http://www.tafter.it/2011/01/24/arte-pubblica-e-rotonde-idee-non-centri-fughe/
 
24/01/2011

Arte pubblica e rotonde, idee non (centri-)fughe

Le rotonde sono luogo o non luogo dell’arte? Il senso estetico delle città partendo dalle rotonde.
Questo lo spunto intrigante ed attuale che ha animato l’incontro, moderato dall’artista catalano Anton Roca, sull’Arte pubblica a Cesena organizzato da Progetto Rad’Art e Associazione artèco per “luogoComunelab”. L’evento espositivo del progetto “luogoComunelab” si è svolto all’Ex Pescheria, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della città, dal 29 dicembre al 16 gennaio con due momenti chiave sabato 8 gennaio con una “tavoloRotonda” e sabato 15 con l’incontro “Arte Residente”.

La rotonda è forse l’elemento urbanistico che è stato in grado di sradicare uno dei tratti distintivi della civiltà occidentale: l’incrocio. Un contributo artistico e culturale è parso importante per incidere sulle scelte che determinano l’abitabilità dei luoghi che consideriamo patrimonio collettivo del quotidiano. Affrontando il senso estetico delle città, partendo dalle rotonde e allargando la riflessione estetica allo sviluppo urbanistico della città, 25 artisti hanno analizzato parte del territorio della provincia di Forlì-Cesena e le sue rotatorie come idea, non come elemento operativo. Una ricerca arricchita da interviste ad amministratori locali che hanno operativizzato l’idea rotonda. Interessante spazio ha avuto un progetto che ha messo al centro l’arte, senza una specifica rotonda, facendo ruotare intorno ad essa un progetto di sviluppo ragionato, condiviso, operativo, realizzato nell’entroterra sardo.
Cardo, decumano, incrocio, sono stati elementi centrali nell’urbanizzazione delle città europee: dall’ortogonale al circolare si afferma con la rotonda un principio che scalza una univocità. In effetti la rotonda può essere la trasposizione materica del cerchio stellato della bandiera europea. Le rotonde sono quindi luogo dell’arte o non luogo dell’arte? L’arte deve nutrirsi della relazione con l’osservatore e la rotonda è nemica della sosta e lascia al fruitore un’impoverita funzione estetica. Il problema non risiede nella rotonda in sè ma nella progettazione che sia capace di dotarla di senso. Perché è anche vero che la rotonda ti costringe a rallentare e, nel flusso contemporaneo, c’è spazio per l’arte pubblica. Si devono tener presenti diverse realtà che si affollano intorno alle rotonde per non credere che ogni rotatoria o nessuna possono essere luoghi d’arte.

Se non si ha un progetto artistico a volte è meglio lasciare le rotonde come sono:  luogo di smistamento del traffico, luogo di comunicazione della città o alla città, luogo con ragioni estetiche. Creare relazioni resta il senso stesso della rotonda con l’arte al centro.  Forse partendo dalla rotonda come metafora dove al cuore viene posta l’arte pubblica aiuta a comprendere l’importanza culturale, sociale, relazionale, avendo un pensiero progettuale e non solo estetico dell’abitare.

L’esperienza creativa del progetto luogo comune si intreccia con le dinamiche e la collettivizzazione di un gruppo eterogeneo che si raccoglie attorno all’evolvere di una idea. Il gruppo di lavoro prende il nome dal progetto stesso e, nella sua tensione ad espandere con circolarità idee ristrette, le allarga ad un contesto creativo internazionale. Il Gruppo di lavoro costituitosi nel 2006 si è concentrato per un biennio sull’attivitàsonnoComune e nell’ultimo biennio su “roundabout”. L’arte pubblica è materia viva per centri non in fuga. Ulteriori informazioni sono reperibili in www.luogocomunelab.eu.

Milandri Flavio


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